Il 2018 dei Lazzaretti Veneziani: i risultati dell’Archeoclub di Venezia
TRENT’ANNI AL LAZZARETTO NUOVO E CINQUE ANNI AL LAZZARETTO VECCHIO
CON MIGLIAIA DI PERSONE, PARTNERSHIP INTERNAZIONALI E SCOPERTE SENSAZIONALI: #perunmuseodellacittà
15.000 visitatori all’anno sull’isola Lazzaretto Nuovo in Laguna Nord, che nel 2018 ha festeggiato i 550 anni dall’istituzione da parte della Repubblica di Venezia e i primi trent’anni di attività museali e di ricerca, e altri 15.000 visitatori nei cinque anni che l’associazione Archeoclub di Venezia ha contemporaneamente dedicato all’isola del Lazzaretto Vecchio davanti al Bacino di San Marco, a sostegno del progetto che da quasi vent’anni la vuole sede del Museo Archeologico Nazionale della Laguna di Venezia.
Questi alcuni dei numeri e dei risultati con cui si è conclusa la stagione di apertura dei due Lazzaretti Veneziani, con la consueta “Giornata in Contumacia” svolta nel periodo della Festa della Salute assieme ai soci Archeoclub e ai frequentanti dei workshop estivi (che dal 1988 vedono un centinaio di bambini, studiosi, appassionati convergere da giugno a settembre in laguna da tutta Italia e diversi Paesi nel mondo). Una nuova stagione di impegno non profit “Per la rinascita di un’isola”, grazie a volontari di ogni età dedicati al recupero dei due primi lazzaretti del mondo, per tre secoli modello di prevenzione sanitaria e intelligence diplomatica esportato dalla Serenissima in tutto il Mediterraneo e arrivato fin oltre Oceano (Philadelphia, Ellis Island).
Un 2018 intenso e denso di soddisfazioni, sempre più condiviso con la cittadinanza e protagonista delle cronache di media locali, nazionali ed esteri: fra le attività svoltesi, in particolare al Lazzaretto Nuovo il prosieguo della fieldschool di Antropologia condotta con l’Università australiana di Perth nell’antico sito del Campo Santo e la grande giornata di festa del 10 giugno con mezzo migliaio di partecipanti per i 550 anni del lazzaretto e i primi 30 anni di attività museali e di ricerca.
Tre invece i notevoli risultati conseguiti per il Lazzaretto Vecchio, presentati di recente al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli: la pubblicazione dedicata alle scritture epigrafiche (con una ricerca che individua anche manufatti dati per dispersi e riallocati in altri musei e edifici veneziani), il recupero della vera da pozzo trecentesca trafugata negli anni Settanta (ritornata allo Stato dopo dieci anni di indagini della Guardia di Finanza, è oggi il reperto più antico dell’isola) e un primo workshop di restauro delle testimonianze pittoriche originali (già realizzato con successo al Lazzaretto Nuovo). Risultati molto importanti a un lustro dall’inizio dell’impegno gratuito offerto dall’Archeoclub di Venezia su protocollo d’intesa con Soprintendenza Archeologica del Veneto e oggi con il Polo Museale del Veneto, che dal settembre 2013 ha visto l’associazione interrompere i vandalismi, investire 100.00 Euro di fondi propri e garantire aperture straordinarie sempre affollatissime fra primavera e autunno, occasioni che da cinque anni testimoniano la volontà della popolazione affinché l’isola divenga finalmente il Museo Archeologico Nazionale della Laguna di Venezia atteso da quasi vent’anni. Qui un video che riassume la vicenda cominciata con uno stanziamento ministeriale di 25 miliardi di Lire: http://bit.ly/LazzarettoVecchio5anni
Alla fine del 2018 il Ministero designa un supervisore del progetto museale ed è confermato un finanziamento all’interno del “pacchetto” dei nuovi interventi del MOSE (qui la notizia riportata in un articolo).
Anche nel 2018 il progetto di recupero dei due Lazzaretti Veneziani è stato caso ospite di importanti convegni e pubblicazioni (ad esempio “La Convenzione di Faro e le comunità patrimoniali” organizzato dall’ufficio veneziano del Consiglio d’Europa) e l’Archeoclub ha inoltre proseguito le convenzioni stipulate con alcune delle più importanti realtà cittadine, per servizi museali a titolo gratuito: oltre che con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna e con il Polo Museale del Veneto, con l’Archivio di Stato di Venezia, con la Fondazione Querini Stampalia (Biblioteca e Museo), con la Fondazione Ugo e Olga Levi, con l’Archivio patriarcale di Venezia, per un totale di circa 50 volontari impegnati in turni settimanali presso le varie sedi.
Le attività si svolgono sempre unitamente a una forte azione di comunicazione crossmediale, che agisce con ufficio stampa, materiali cartacei (flyer, manifesti) e report foto-video avvalendosi di una frequentata dimensione online attraverso website (l’aggregatore www.lazzarettiveneziani.it; gli specifici www.archeove.com, www.lazzarettonuovo.it e www.lazzarettovecchio.it; il progetto di ricerca www.lazzarettigreci.it) e social network capaci di “eventi” da oltre un milione di visualizzazioni e con ottime percentuali di conseguente partecipazione sul campo (@lazzarettiveneziani: pagina Facebook, account Instagram, canale Youtube).